Il diritto e la giurisprudenza hanno da sempre fatto riferimento a concetti psicologici: l’elemento soggetivo del reato è anche chiamato elemento psicologico; l’art. 133 del codice penale prevede che il giudice nel calibrare la pena debba tener conto del carattere del reo. Alcuni diritti soggettivi come quelli riguardanti l’integrità fisica, l’onore, l’immagine, sono definiti come diritti della personalità. Attraverso le leggi, del reato non solo devono essere valutati i comportamenti e le conseguenze che ha determinato, vale a dire lesioni (civile) o di offesa (penale), ma va anche considerato la prospettiva intelletiva e motivazionale di colui che lo commette.
Da tutto ciò si può considerare che il diritto psicologico può costituire un modello concettuale utile per la conoscenza e l’applicazione del diritto.
La Piscologia Giuridica:
disciplina applicativa in cui confluiscono i contributi di:
- Psicologia Sociale
- Psicologia Clinica
- Psicologia dell’età evolutiva
- Psicologia delle relazioni familiari
- Psicologia dei processi decisionali
- Psicologia Cognitiva
- Neuropsicologia